Meno è più 5 Paglian Casale: Parco Radicelli - 2° FASE
Concorso internazionale per la progettazione di 2 complessi di opere, per servizi e spazi pubblici, ricadenti in altrettante aree del Programma Paglian Casale_Parco Radicelli_attrezzature sportive e parcheggi pubblici.
2008, Roma
gruppo progettazione:

Gian Carlo Floridi (capogruppo), Sandro Beltrami, Francesco Giorgetta, Giulia Dozzio Cagnoni - Artista: Andrea Sala

collaboratori:

C. Peverelli, S. Giorgetta, M. Spadoni, A. Mancini, M. V. Uy, G. Montini, B. Del Rio Calleja, P. Infiesta De la Roza

2° classificato

DALLA RELAZIONE DI PROGETTO
La topografia naturale del sito e’ il tema intorno al quale si disegnano gli edifici che si dispongono nello spazio assecondando e sottolineando la sezione del pendio.
Il progetto si adatta naturalmente al paesaggio invece di imporsi.
I volumi resi leggeri si inseriscono nelle pieghe del suolo.
Le facciate-struttura della palestra e della piscina adattandosi e rastremandosi sono naturale prosecuzi­one delle linee del paesaggio che si rincorrono in rampe, declivi, piani inclinati, ombre, sezioni.
Il movimento interno ( ad esempio per la piscina) e quello esterno ( le rampe che vanno dal patio d’ingresso verso i playgrounds sulla copertura della palestra, e quelle che scendono al solarium della piscina) seguono i pendii naturali del terreno.
Anche l’opera d’arte si adatta al terreno e nasce da una riflessione sui temi della pratica artistica ed il suo rapporto con il paesaggio.
L’adattamento al paesaggio produce un inserimento naturale rispetto alle vedute: vedere ed essere visto.
Essere visti: lo sguardo sul parco, dalle case e dalla strada, viene preservato e confermato ricercando la situazione attuale di apertura delle vedute e di respiro verso l’orizzonte dei colli, attraverso il posiz­ionamento degli edifici sotto alla sezione della strada che corre sul bordo meridionale.
Gli edifici si annunciano verso il viale centrale della nuova urbanizzazione strada solo con il volume del lucernario della palestra, di notte una “ boite” luminosa, di giorno un volume leggero ed astratto.
Il volume basso del patio inquadra attraverso lo spazio del bar-club l’orizzonte del parco sul versante opposto e verso i colli a nord-est.
Dalla piscina lo sguardo sfiora le chiome della fabbrica degli alberi e si perde verso est, mentre in primo piano c’è il prato rasato del solarium esterno.
Nella palestra la sezione incassata nel terreno esclude le viste dal campo da gioco, proteggendo e rego­lando l’illuminazione ottimale, non incidente per i giocatori. Dalle tribune gli spettatori possono anche osservare il parco dall’alto e le colline prospicienti .
Il parco si costruisce attraverso masse di verde che inquadrano prospettive dall’alto verso l’orizzonte lontano e dal basso escludendo le strade e la ferrovia dalla vista e aprendo invece verso gli spazi aperti dei prati che scendono verso il fosso.
Il padiglione dell’ombra inquadra una porzione orizzontale del paesaggio del fosso.
Il padiglione osservatorio dalla sua piattaforma apre lo sguardo verso i colli lontani. 
PARCO
Il parco, che viene descritto in dettaglio nella successiva sezione del testo, si costruisce intorno a questi principi:
- gli spazi aperti verdi sono parte della dotazione di servizi alla residenza
- la presenza del Fosso Radicelli e della sua vegetazione va rinforzata e protetta. Progressivamente la natura piu’ artificiale della costruzione dei bordi, muove verso il fondo dell’avvallamento ed il centro, passando via via ad un carattere più naturale.
- il problema della manutenzione diventa un tema: la facilita’ di trattamento e la difesa dal consumo del pubblico disegna precise gerarchie tra aree di prato rustico e prato sfalciato.
La vegetazione spontanea viene rinforzata lungo le zone umide.
-il linguaggio dell’organizzazione agricola dell’Agro viene mantenuta, attraverso grandi estensioni erba­cee, che si possono mantenere con trattori agricoli e soggette a sfalcio stagionale con funzione anche didattica, e dalla presenza della Fabbrica degli Alberi. Questa zona alberata sarà il vivaio a cui si potrà attingere per la manutenzione del parco stesso, ma anche per le sostituzioni nelle aree residenziali circostanti.
- i pendi più critici verranno trattati con la piantumazione per talee di vetiver, il cui apparato radicale (fino a 5 metri di profondità) e’ particolarmente indicato per la formazione di prati rinforzati.
TEMI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE
Il progetto dell’uso razionale delle risorse climatiche, energetiche e idriche, ha richiesto, in via pre­liminare, lo studio e l’analisi del sito, così da elaborare dati riguardanti: il clima (dati di temperatura, precipitazioni medie, direzione/intensità e stagionalità dei venti, umidità relativa media, ....), l’aria, il suolo e sottosuolo, l’ambiente naturale e il paesaggio.
Le pareti vetrate degli edifici, per la maggior parte, presentano orientamenti tali da limitare l’irraggiamento solare estivo e di conseguenza diminuire l’apporto di carichi termici tali da obbligare all’utilizzo di impi­anti di raffrescamento e condizionamento dell’aria.
Al contempo tali pareti di tamponamento vetrate garantiscono i requisiti prestazionali di isolamento termico nella stagione invernale. Questi ultimi requisiti termici sono soddisfatti prevedendo, l’impiego di vetrate termoisolanti doppie con requisiti di trasmittanza termica nell’ordine di 0,70 W/mq °K. 
Per quanto invece concerne i requisiti di schermatura, la presenza di aggetti garantisce da guadagni termici estivi indesiderati, salvaguardando la vista e la possibilità di usufruire dell’illuminamento natu­rale invernale, così da ottenere all’interno dei locali un omogeneo livello di luminanza sia nei pressi della finestra che ad una profondità superiore a quattro metri.
Il progetto prevede il controllo della luce e dell’irraggiamento solare, così da non arrecare disturbo agli atleti impegnati nelle attività sportive
Il massimo utilizzo dell’illuminazione naturale fornisce grandi potenzialità in termini di contenimento dei consumi energetici e di benessere. In base alla specifica zona climatica ed alla tipologia degli edifici, l’uso della luce naturale determina economie differenziate; nello specifico caso di progetto è possibile conseguire un risparmio d’energia elettrica superiore al 20%.
Il progetto prevede che l’acqua potabile venga consumata esclusivamente per alimentazione e puli­zia personale; per ridurne ulteriormente il consumo, saranno installati miscelatori di flusso, dispositivi frangigetto e riduttori di flusso, dispositivi di controllo a tempo applicati ai singoli elementi erogatori nei servizi pubblici, oltre a dispositivi di decalcarizzazione.
Viene previsto in modo diffuso e sistematico l’impiego di impianti di recupero delle acque pio­vane, per assicurare una costante riserva d’acqua non potabile; si prevede il reimpiego delle acqua grigie per: scarichi dei servizi igienici (con installazione di cassette a doppio pulsante o “acqua stop”), l’impianto di sicurezza antincendio, irrigazione aree verdi, pulizia delle aree pavimentate, usi tecnologici.
OPERA D’ARTE
Roma 1969 ore 13:45 un enorme quantita’ di asfalto allo stato liquido sta per essere rovesciata su un pendio nella periferia romana.
Mi ha sempre affascinato l’energia di quell’azione di Robert Smithson; questa opera aveva e mantiene l’energia particolare ed intensa di come avvengono le cose naturalmente.
Play it again Robert utilizza di nuovo la possibilita’ di creare una forma nel paesaggio con una casualita’ di avvenimenti 
L’intento e’ quello di riprendere la sagoma della colata di asfalto per riprodurla in una nuova forma nella stessa scala o in una piu’ grande con materiali completamente differenti Le sculture sono costituite da una serie di livelli sovrapposti e realizzati in colori differenti determinati da un leggero e progressivo ingrandimento della forma colata .
In qualche modo e’ come se quella azione non fosse mai finita e la forma continuasse a ingrandirsi .
Mi interessa esplorare la possibilita’ che un elemento informe generi la forma di una scultura ; una scultu­ra che diventa oggetto funzionale dalle molteplici possibilita’(una superfice per sedersi,correre,etcc..)
Play it again Robert non abita il territorio con una monumentalita’ canonica,ma diventa un punto di vista del territorio facendo parte del territorio stesso.
L’intento e’ un’opera che abbia la stessa eleganza del lavoro di Smithson nell’appoggiarsi su questi pen­dii, una scultura che si adatta al paesaggio grazie alla naturalita’ della sua forma .
documenti disponibili:

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